mercoledì 5 dicembre 2012

Leggere il Bilancio Comunale - Cosa sono i residui attivi e passivi


In maniera molto semplicistica possiamo affermare che i residui attivi e i residui passivi di un Comune rappresentano i crediti e i debiti che l’ente locale, nell’esercizio di competenza (anno di riferimento) non è riuscito a riscuotere o a pagare.

La ricognizione dei residui attivi è una operazione molto importante ai fini della preparazione del bilancio previsionale e per il consolidamento del bilancio consuntivo non solo perché costituisce la continuazione dell’attività gestionale del bilancio, in termini di competenza, riferita agli esercizi finanziari chiusi ma soprattutto perché partecipa al risultato di amministrazione nel sistema finanziario degli enti locali.

Il risultato di amministrazione è la somma algebrica:
fondo di cassa (+)
residui attivi (+)
residui passivi (-).

Mantenere in bilancio residui troppo vetusti, addirittura inesistenti e che, quindi, non si tramuteranno mai in disponibilità finanziaria, comporta una dilatazione ingiustificata dell’avanzo di amministrazione che se da un lato consente nell’immediato il pareggio di bilancio e di disporre artificialmente di capacità di spesa, dall’altro comporterà inevitabilmente squilibri finanziari.

A partire dal 2013, con il decreto “Salva Italia”, i bilanci finanziari annuale e pluriennale avranno carattere autorizzatorio e in base a questa nuova normativa le Regioni e gli altri enti non potranno più ricorrere al meccanismo dei residui anche per “nascondere” i deficit effettivi. Peraltro il Decreto attuativo prevede che, nel primo anno di sperimentazione, si procederà al riaccertamento dei residui attivi e passivi per eliminare quelli cui non corrispondono obbligazioni perfezionate e scadute alla data del 31 Dicembre del primo esercizio di sperimentazione.