giovedì 22 agosto 2013

“Profeti in patria": come valorizzare l'agroalimentare siciliano


“Partendo dal presupposto, ormai assodato, che l’agricoltura rappresenta una risorsa per lo sviluppo, il reddito e l’occupazione in Sicilia, abbiamo pensato di realizzare una Rete di Comuni e di Aziende disponibili ad aderire all’Accordo di Programma “Profeti in Patria”, allo scopo di valorizzare e commercializzare le produzioni agroalimentari siciliane di qualità”.Così l’assessore all’agricoltura siciliana, Dario Cartabellotta. Che spiega:  “Tra gli obiettivi del Programma, oltre la valorizzazione delle identità territoriali della Sicilia, la condivisione delle risorse finanziarie, umane e strumentali in un quadro strategico di programma. L’Accordo prevede altresì la realizzazione di un sistema unico di promozione agricoltura, territorio e pesca mediterranea che punti essenzialmente sulla promozione enogastronomica e la connessa ristorazione scolastica del territorio e soprattutto la costruzione di un modello adeguato di presentazione del prodotto “Born in Sicily” in vista della partecipazione della Regione Siciliana all’Expo 2015 di Milano che sarà dedicata all’agricoltura e all’alimentazione”.

I Comuni interessati ad aderire al Patto dei Sindaci “Profeti in Patria” dovranno presentare richiesta di adesione entro il 15 settembre 2013 inviando apposita e mail all’indirizzo assessore.risorseagricole@regione.sicilia.it.

Nella richiesta di adesione ciascun Comune dovrà indicare i propri prodotti dell’agricoltura e/o pesca, l’elenco delle imprese interessate, le proposte ed i progetti che si intendono realizzare e quant’altro specificato nella circolare 8 agosto 2013 che è possibile scaricare dal sito http://www.regione.sicilia.it/Agricolturaeforeste/Assessorato/index.htm.

“Abbiamo voluto in tal modo rafforzare – conclude Cartabellotta – il rapporto di collaborazione tra Regione e Comuni nell’elaborazione delle politiche dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea alla luce anche del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 e del Fondo Europeo della Pesca e del Mare”.