La norma sul piano di
riequilibrio finanziario (D.L.
174/2012 convertito con modificazioni dalla Legge 213 del 7 dicembre 2012) rappresenta un modo concreto per favorire
la risoluzione dei problemi finanziari che affliggono molti Comuni.
Infatti, essa prevede che l’Ente stipuli un patto con il Governo, avviando un percorso di risanamento fino ad un massimo di dieci anni (anziché
cinque come previsti dal decreto legge prima della conversione).
Il Comune di Scicli, a
differenza di tanti altri enti, ha deciso di non accedere al cosiddetto Fondo
di Rotazione che prevede un finanziamento fino a 300 euro per abitante,
impegnandosi in una politica di revisione della spesa corrente e
riorganizzazione dei servizi, salvaguardando la spesa relativa alle politiche
sociali ed allo sviluppo territoriale.
L’adesione alla procedura di risanamento, è avvenuta il 14 dicembre 2012 in seguito alle modifiche apportate in sede di conversione del decreto
legge Salva Enti, che ha permesso anche agli enti destinatari di nota da parte
della Corte dei Conti per avviare misure correttiva, potervi aderire.
Tramite tale procedura, il Comune potrà spalmare su un piano
pluriennale la ristrutturazione finanziaria in un arco temporale di dieci anni,
su parametri prefissati dalla norma.
Questa scelta consente a Scicli di incentrare la propria
programmazione attorno a due punti fermi: estremo
rigore interno e sviluppo socio-economico.
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