sabato 10 novembre 2012

Scicli e il Piano Strategico




La pianificazione strategica è un metodo che consiste nella costruzione condivisa di una visione della città intesa come percorso che individua alternative e compie scelte, e su queste fa convergere gli sforzi, le azioni e gli investimenti di una pluralità di attori, locali ed extralocali.
Alla costruzione della visione della città partecipano, su un piano di pari dignità e in un'ottica di cooperazione, cittadini, imprese, associazioni, amministrazioni pubbliche. In pratica tutte le espressioni delle diverse realtà e dei diversi settori della società civile.
È un processo partecipato di periodo medio-lungo, appartiene alla città nella sua pluralità e non soltanto al Comune, costituisce uno strumento concreto, basato su linee di azione e progetti per spingere la città a guardare fuori di sé, per costruire coalizioni di interessi per lo sviluppo.
Il Piano strategico è uno strumento fondamentale per accompagnare e sostenere la crescita di una città e alla ricerca di una nuova vocazione in una fase di forte cambiamento. Scicli oggi si trova in una condizione simile dovendo ridare vivacità al processo di trasformazione degli ultimi decenni  dentro una fase assai critica dell’economia mondiale.
Rappresenta una concreta opportunità per diversi ordini di ragioni:
-          per città in transizione e quindi con necessità di riposizionamento strategico;
-          per città che intendono avviare una riflessione sulla propria identità e ritrovare una vocazione/nuovo ruolo territoriale;
-          per gestire cambiamenti di scenario socio-economico e valorizzare gli elementi di eccellenza sviluppando sinergie inedite;
-          per superare la dimensione “auto centrata” e competere a livello regionale, nazionale, europeo;
-          per cercare nuovi interlocutori e nuove interlocuzioni con la società civile;
-          per superare i limiti della frammentazione decisionale
-          per definire e veicolare un’immagine condivisa della città.
Il Piano strategico si inserisce in un ampio percorso di revisione degli strumenti nazionali ed europei di programmazione che propone una nuova forma di attenzione al territorio e alle sue specializzazioni, attuali e potenziali, come dimensioni fondamentali delle politiche per la crescita economica e l’inclusione sociale.
Questo percorso di revisione attraversa diverse questioni aperte a proposito delle politiche pubbliche di programmazione territoriale, nelle quali una riflessione centrale è costituita dalla ricerca di una nuova identità per la questione urbana, a partire dal ruolo delle città nelle dinamiche di crescita della realtà regionale. Si creano nuove occasioni di coordinamento e di intesa, frutto della scoperta di reciproche convenienze e del raggiungimento di dimensioni di scala più competitive. La pianificazione strategica come strumento per la crescita della città consente di costruire un modello flessibile e condiviso in grado di promuovere le eccellenze e le potenzialità latenti sul territorio sfruttando il nuovo quadro nazionale ed europeo fondato sulla programmazione condivisa sia tra livelli di governo che tra soggetti sociali  e sulla specializzazione territoriale.

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